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Potenziamento e sicurezza delle aree industriali

Lunedì 24 settembre 2018

CONSORZIO ASI / Il Consorzio per l’Area di Sviluppo industriale della Provincia di Napoli ha ricavato circa 1 milione di mq da destinare ad attività produttive.

Potenziamento e sicurezza delle aree industriali

Con il progetto “Asicura”, finanziato dal ministero per 5 milioni di euro, garantiti videosorveglianza e monitoraggio ambientale.

Giuseppe Romano, presidente Consorzio Asi
Giuseppe Romano, presidente Consorzio Asi

Con la Cise per valorizzare le imprese nel mondo


C
ontinua l’attività di promozione internazionale che il Consorzio Asi svolge attraverso la Confederazione Italiana per lo Sviluppo Economico. Tante le iniziative organizzate con lo scopo di esportare il made in Italy nei Paesi a forte espansione industriale; tra gli eventi organizzati, figurano quelli in Tunisia, Brasile, Russia e Stati Uniti. Particolare attenzione viene dedicata al mare, risorsa da rispettare e sfruttare grazie al traffico marittimo con il fine di favorire l’export della manifattura italiana, nota in tutto il mondo per la sua eccellenza.

La Cise è frutto di una sinergia nata tra vari enti. Questa collaborazione dà i suoi frutti grazie a uno scopo condiviso nato da una concertazione di attori della scena politico economica e imprenditoriale del Paese. Le attività implementate comprendono per esempio l’apertura di uno sportello per le imprese estere che vogliono investire in Italia, con il fine di favorire uno scambio imprenditoriale di competenze e best practice soprattutto tra i Paesi mediterranei, e la costituzione di un Incubatore della Moda e della Nautica.

Tutte le aree del Mezzogiorno di Italia hanno fame di opportunità. Hanno giovani disposti a formarsi senza fuggire all’estero e consegnare le proprie competenze in mani di imprenditori illuminati. Hanno lavoratori che desiderano far crescere il loro territorio per dare concretamente un futuro ai figli. Se in alcune zone questo percorso di ammodernamento-industrializzazione risulta ancora complesso, questo non succede in Campania. Anche in questo caso è chiaro a tutti i player che il rilancio di Napoli e della Campania parte dal potenziamento delle aree industriali alle falde del Vesuvio: le azioni e iniziative conseguenti ci sono e proprio in queste righe vengono raccontate.

L’economia campana non è ferma, anzi, pullula di imprenditori che scelgono la provincia del capoluogo campano per insediare le proprie imprese. E, se questo aumento demografico industriale è ancora possibile, è sicuramente merito del Consorzio per l’Area di Sviluppo industriale della Provincia di Napoli. Il Consorzio Asi Napoli, dopo una procedura di esproprio che ha consentito di ricavare circa un milione di metri quadrati di suoli da destinare alle attività produttive, ha confermato il ruolo di protagonista per la valorizzazione delle aree industriali nel Mezzogiorno. Una volta ultimata l’occupazione imprenditoriale di tutti i suoli, i dati dell’economia campana rappresenteranno il principale volano del Sud Italia, con 300 milioni di euro in investimenti privati, da cui scaturirà un aumento di posti di lavoro per almeno 1.900 unità. Oro, per una parte del paese in piena crisi occupazionale. Come nel resto d’Italia, anche il Meridione vive quotidianamente i problemi relativi alla sicurezza ed è per questo che la struttura del Consorzio Asi ha presentato al ministero dell’Interno un progetto di monitoraggio ambientale contro i disastri colposi e dolosi nominato dai suoi progettisti “Asicura”: interamente finanziato dal ministero, con 5.000.000 di euro ha lo scopo di videosorvegliare le aree industriali tramite telecamere e sensori, oltre che di droni predisposti all’accertamento e alla segnalazione di eventuali crimini alle autorità di ordine pubblico.

Una crescita vertiginosa, quella del Consorzio Asi Napoli negli ultimi anni, possibile grazie anche a un impegno manageriale ineccepibile svolto dalla squadra del presidente Giuseppe Romano, avvocato amministrativista che, unitamente al raggiungimento dello scopo di espansione industriale previsto dalla mission consortile, ha risanato in pochi anni l’ente con un susseguirsi di bilanci in attivo, fino a triplicarne il valore positivo nell’ultimo anno di esercizio appena trascorso. Il futuro sarà più roseo, per l’economia campana, grazie anche all’istituzione delle Zone Economiche Speciali (molte delle quali ricadono in zone Asi), che daranno una visione intermodale agli agglomerati industriali della provincia di Napoli con collegamenti infrastrutturali logistici integrati.

Una scommessa per il Mezzogiorno

Creazione di nuove opportunità lavorative e sburocratizzazione: questi i cardini della mission del Consorzio

Il presidente Giuseppe Romano commenta l’elemento di estrema positività garantito dall’utile di esercizio, che mette in sicurezza l’ASI: “Non stiamo parlando solo dell’ASI, ma anche di tutti gli imprenditori che quotidianamente scommettono sulle nostre aree industriali con i propri capitali e lo fanno per non andare altrove a esportare ricchezza e posti di lavoro. L’emergenza occupazionale che imperversa nel Mezzogiorno d’Italia può solo essere ridimensionata con la creazione di nuove opportunità lavorative in linea con gli standard economici globali e con le esigenze del mercato. Questo è anche il motivo per cui l’ASI di Napoli continua a lavorare per la “sburocratizzazione”, riducendo al minimo i tempi di evasione delle pratiche amministrative, e incentrando la propria attività sul rispetto delle regole, con un occhio di riguardo alla tutela dell’ambiente.

A riprova del fatto che l’ASI si lavorando in un contesto che desidera crescere in tutti i modi vi è il fatto che la disponibilità di metà dei suoli messi al bando si è esaurita in poco tempo. “Assolutamente vero, – precisa il presidente – grazie anche all’istituzione delle Zes-Zone Economiche Speciali che, oltre a garantire agevolazioni per chi investe, pongono le basi per quanto da sempre sosteniamo per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno: gli agglomerati industriali sono utili e crescono se muniti di infrastrutture logistiche che collegano i tre elementi, aria, acqua, e terra. L’infrastrutturazione, anche sotto l’aspetto della sicurezza, è fondamentale per operare nella massima tranquillità possibile. L’attrazione degli investimenti esteri passa da questi elementi essenziali. Creazione di agglomerati sicuri, autonomi, e logisticamente inappuntabili”.

Una volta ceduti tutti i suoli disponibili, ad Asi spetterà il compito di dimostrare che i propri agglomerati si distinguono per la qualità e la quantità dei servizi forniti alle imprese.

Percorso, questo, che comprende iniziative infrastrutturali e non.

“Anche il capitale umano per noi è fondamentale e, dunque, occorre anche appropriarsi di quel vuoto di realizzazione di infrastrutture immateriali. Una visione ampia, che consenta di mettere in campo iniziative anche nei settori dell’internazionalizzazione, promozione e sviluppo delle attività imprenditoriali che operano nella nostra Regione, ma che necessitano sempre più di espandere i propri confini commerciali oltre quelli nazionali, salvaguardando allo stesso tempo la ricchezza del tessuto produttivo del nostro Paese. Il percorso è già stato avviato, per esempio con la realizzazione di uno sportello di internazionalizzazione per le imprese sull’isola di Malta, e dovrà ulteriormente allargarsi con la realizzazione di incubatori e scuole di formazione”, completa Romano.

Dall’urbanistica al verde, il valore per le comunità

Obiettivo del Consorzio, fondato il 16 gennaio del 1962, è quello di favorire il sorgere coordinato di nuove iniziative industriali nella circoscrizione della provincia di Napoli e particolarmente nei territori dove si trovano gli agglomerati industriali: Acerra, Giugliano, Caivano, Casoria- Arzano-Frattamaggiore, Marigliano-Nola, Pomigliano.

Il Consorzio ha competenze in materie di urbanistica, approvvigionamento di energia elettrica, gas, rete idrica tramite impianti esterni, oppure che progetta, realizza e gestisce. Anche la manutenzione delle strade e del verde spettano al Consorzio, così come la riqualificazione urbanistica delle aree limitrofe e l’assegnazione di suoli industriali conformi agli standard di sicurezza e ambientali.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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