giovedì , 21 Novembre 2024

Monitoraggio dell’aria

La relazione sull’attuazione delle politiche ambientali in Italia pubblicata dalla Commissione europea a febbraio 2017 riporta che “nel 2013 l’Italia presentava oltre il 60% della popolazione urbana residente in aree esposte a concentrazioni di PM10 superiori al valore limite giornaliero (50 µg/m3 in più di 35 giorni all’anno), valori notevolmente peggiori rispetto alla media UE apri al 16,3%”. La zona di Napoli è stata esplicitamente indicata fra quelle ricomprese in tale categoria, situazione che si somma al già complesso fenomeno dei roghi tossici di rifiuti. Occorre quindi intervenire per garantire il rispetto degli standard di qualità dell’aria attraverso l’installazione di n. 2 centraline per il monitoraggio dell’aria in ciascuno degli agglomerati sopra citati, a presidio della salubrità dell’intera area industriale e per il costante controllo del corretto svolgimento delle attività industriali.

I principali responsabili dell’inquinamento dell’aria sono il particolato e i composti volatili (VOC) derivanti da contaminanti chimici, fisici o biologici. Un’alta concentrazione di queste sostanze nell’aria ne determina la cattiva qualità. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), con la pubblicazione delle nuove Linee guida sulla qualità dell’aria, propone standard drammaticamente più bassi sui livelli degli inquinanti. L’OMS ritiene che, diminuendo il livello di un particolare tipo di inquinante (conosciuto come PM10), si potrebbe ridurre la mortalità nelle città inquinate del 15% all’anno. Le Linee guida inoltre abbassano notevolmente i limiti raccomandati per l’ozono e il biossido di zolfo. Nell’Unione europea, il solo particolato più fine (PM 2,5) causa una perdita di aspettativa di vita di circa 8,6 mesi. I sensori saranno installati in posizioni tali da consentire la completa copertura delle aree afferenti ai singoli agglomerati interessati e distanziati abbastanza da non rilevare livelli di inquinamento circoscritti soltanto a piccole porzioni delle aree industriali.

I dati delle rilevazioni effettuate potranno inoltre essere memorizzati in cloud, consentendo un rapido accesso agli stessi in qualunque momento e da qualsiasi dispositivo e mettendo a disposizione una quantità di informazioni la cui analisi potrà fornire indicazioni circa l’andamento di tali valori nel tempo e circa l’efficacia delle azioni preventive e correttive messe in atto.